
Ci mancano le parole. Le parole per raccontare le emozioni, per nominare i sentimenti, per spiegare cosa proviamo e come entrare in relazione con gli altri.
E questa mancanza non è casuale: nelle scuole si insegna la grammatica delle lingue, ma non quella delle emozioni. Si studiano le formule della matematica, ma non quelle delle relazioni dove sappiamo bene che 2+2 non sempre fa 4. Cresciamo sapendo che il participio passato di splendere non esiste, ma non sempre sappiamo dare un nome alla tristezza, alla paura, anche alla gioia condivisa con le persone che ci stanno intorno.
Senza parole adeguate, fatichiamo a riconoscere e a esprimere ciò che sentiamo. Diciamo “sto bene” anche quando dentro soffia una tempesta, diciamo “non è niente” quando quel niente pesa come un macigno.
Le emozioni represse diventano silenzi, che alimentano incomprensioni, che si trasformano in distanza. E così impariamo a convivere con un linguaggio emotivo monco, dove il non detto è un iceberg nascosto sotto la superficie.
Per questo, noi di Coop crediamo sia necessaria anche in Italia una legge che introduca l’educazione alle relazioni nelle scuole come parte integrante dei programmi didattici. Perché le parole contano. Perché saper dire “mi sento ferito” è diverso da agire con rabbia. Perché dire “ho bisogno di aiuto” senza vergogna è il primo passo per il benessere emotivo. Perché chiamare l’amore, il rispetto, il consenso, la fiducia, con i loro nomi permette di renderli reali, concreti e ci permette di comprenderli e condividerli.
Serve una normativa che garantisca uno spazio strutturato per insegnare ai giovani a riconoscere, gestire ed esprimere le proprie emozioni in modo sano e consapevole.
Un’educazione che promuova il rispetto reciproco, la comunicazione non violenta e l’empatia, strumenti fondamentali per la crescita individuale e sociale.
Solo attraverso un intervento istituzionale possiamo offrire alle nuove generazioni le competenze emotive di cui hanno bisogno per affrontare la vita con consapevolezza e responsabilità. Riappropriandoci di parole e di emozioni.
Scopri di più su “DIRE, FARE, AMARE”, la campagna di Coop a sostegno dell’introduzione nella scuola dell’educazione alle relazioni.
UN MESSAGGIO IMPORTANTE TRA LE MANI
I fazzoletti a marchio Coop che usi ogni giorno – in borsa, a scuola, al lavoro – oggi parlano anche di educazione sentimentale attraverso un packaging speciale.
Parole semplici, ma piene di significato, stampate su ogni pacchetto: piccoli spunti per riflettere su cosa voglia dire amare con rispetto e consapevolezza.
Un gesto quotidiano, come prendere un fazzoletto, può diventare l’occasione per fermarsi un attimo.
Perché anche così si comincia a cambiare le cose: partendo da quello che abbiamo già tra le mani.
IL PROGETTO “CLOSE THE GAP”
“Close the Gap" è la campagna di Coop, fatta di azioni e impegni concreti per promuovere la parità di genere femminile, combattere le disparità e ridurre le differenze con l'obiettivo di portare avanti un dialogo su temi importanti, coinvolgendo i consumatori, i soci, i dipendenti e i fornitori di prodotto a marchio. Sono tanti i traguardi portati avanti da Coop con Close the Gap con enorme successo negli anni, dal sostegno alla comunità LGBTQIA+, alla lotta per ottenere l’aumento del congedo di paternità. Dal supporto alle donne vittime di violenza, all’impegno contro l’aumento dell’IVA sugli assorbenti.
Tante le battaglie che ci stanno a cuore, tanti i gesti e le azioni che ogni giorno portiamo avanti per ottenere giustizia, sempre, per tutti. Con Genitori #AllaPari, Donna. Vita. Libertà., Stop Tampon TAX, Il Silenzio Parla e molto altro, Close The Gap e Coop scendono in campo per far sentire la nostra voce e la vostra.
APPROFONDISCI
AGENDA 2025
PER UNA VERA PARITÀ DI GENERE
Azioni nel mondo Coop
Nel 2024 si stabilizza la quota femminile dei dipendenti Coop pari al 70,8%, supera il 40% la percentuale delle donne presenti in ruoli direttivi, oltre il 61% delle dipendenti è impegnata in percorsi formativi e un capo negozio su tre è donna (33,1% la quota). La presenza femminile è forte anche nei Cda delle cooperative (40,8%), è confermato il dato fra i soci eletti nei vari organismi rappresentativi dei territori (54,4%). In linea con gli anni precedenti il numero delle nuove socie (oltre 126.000) pari al 54,2% del totale. Passo dopo passo continuiamo a percorrere la strada della parità rendicontando annualmente i nostri risultati.
Dopo che Coop Italia, prima tra le insegne della Grande Distribuzione Organizzata, ha ottenuto nel febbraio 2024 la Certificazione della Parità di Genere, sono oramai quasi tutte le cooperative associate ad aver conseguito la Certificazione o avviato il percorso. Uno strumento volontario messo a disposizione dal PNRR che misura e monitora una serie di indicatori in sei aree: cultura e strategie, governance, processi delle risorse umane, opportunità di crescita e inclusione, equità remunerativa, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
PER CAMBIARE LA CULTURA
Formazione
Prosegue la formazione sulla parità di genere sia tra i dipendenti delle cooperative che nell’attività di educazione al consumo consapevole, valore fondante di Coop. Nell’anno scolastico in corso altre 221 classi hanno aderito alla proposta educativa “Nuove identità nuove società” sommandosi alle oltre 600 dei due anni precedenti (in totale quasi 19.000 studenti in tutta Italia).
Coinvolti in formazione anche i fornitori di prodotto a marchio: lo scorso anno il 18% di loro ha avviato un percorso strutturato elaborato da Oxfam con il supporto di Scuola Coop per la formazione delle dipendenti sull’uguaglianza di genere.
PER AGEVOLARE I PERCORSI DI USCITA DALLA VIOLENZA DI GENERE
Reinserimento lavorativo
Accoglienza e reinserimento lavorativo per donne vittime di violenza. È l’impegno importante, già concretizzato in due cooperative (Coop Liguria e Coop Lombardia), che accomuna tutto il Movimento Cooperativo. In coordinamento costante con i Centri Anti Violenza di vari territori, le direzioni del personale stanno aprendo una corsia di ingresso per offrire lavoro sicuro e di fatto una nuova vita alla dipendente vittima, prevedendo anche misure di welfare specifico, ulteriormente sedimentate dal recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro.
PERCHÉ L’EDUCAZIONE ALLE RELAZIONI DIVENTI UNA REALTÀ
Anche nel nostro Paese la campagna “Dire, Fare, Amare”
L'educazione alle relazioni ha come principale obiettivo quello di rendere ogni persona consapevole di chi è, cosa desidera, come comportarsi al meglio con gli altri siano essi persone vicine, coetanei o partner. Nella maggioranza dei Paesi europei è materia scolastica obbligatoria, in Italia non sono state sufficienti 16 proposte di Legge in quasi 50 anni per renderla tale.
Eppure, da questa educazione passa la prevenzione in grado di limitare se non impedire atti di odio, bullismo, finanche la violenza di genere. Coop si fa portatrice di questa necessità e la pone all’attenzione dell’opinione pubblica.
Progetti e azioni
Numero anti violenza e stalking sugli scontrini del Gruppo Coop Centro Italia
In alcuni periodi dell'anno abbiamo inserito in fondo agli scontrini emessi da tutti i punti vendita del Gruppo Coop Centro Italia il numero anti violenza e stalking 1522, per facilitare la denuncia da parte delle vittime.
Una piccola quanto importante azione che si aggiunge a quelle che da anni promuoviamo per combattere la violenza di genere, sostenendo e aiutando concretamente tante realtà che nei nostri territori si prendono cura delle vittime di violenza.
Coop per le azioni di protezione della popolazione Afghana
Firma anche tu la petizione su change.org per creare da subito corridoi umanitari così da mettere in protezione la parte della popolazione più esposta ai rischi del reinstaurato regime talebano, nel cui mirino ci sono prevalentemente le donne.
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