Origini Trasparenti

Sai da dove arrivano i prodotti che sono ogni giorno sulla tua tavola?
Crediamo che favorire un consumo consapevole ed informato sia alla base del rapporto di fiducia costruito negli anni con i nostri soci e consumatori. Soprattutto quando si parla di prodotti alimentari a marchio Coop, origine e sicurezza rappresentano due temi centrali.

Per questo motivo, già dal 2013, abbiamo scelto di fornire ai nostri soci e consumatori informazioni immediate e corrette sui suoi prodotti a marchio e sulle materie prime con cui vengono realizzati mettendo a disposizione diversi strumenti, come ad esempio il Catalogo del Prodotto Coop

Grazie ad essi è possibile conoscere in qualsiasi momento la provenienza delle materie prime agricole che caratterizzano tutti i prodotti alimentari Coop confezionati (quasi 2.000 prodotti!), in genere i primi due ingredienti che appaiono in etichetta o comunque quelli che più ne definiscono le caratteristiche.
In aggiunta alla provenienza degli ingredienti, l’informazione è completata anche dall’indicazione del Paese dov’è situato lo stabilimento di produzione.
Siamo stati l’unica catena della grande distribuzione italiana ad averlo fatto in maniera così estesa e con queste modalità, andando anche oltre le prescrizioni normative.
Attualmente infatti non c'è l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle materie prime, se non in alcune tipologie di prodotto, ovvero: l'ortofrutta fresca, le carni bovine, carni avicole, carni suine, il pesce, l'olio extravergine d'oliva, tutti i prodotti DOP e nei prodotti in cui sono utilizzate determinate diciture in etichetta, come ad esempio "fresco" per il latte.

 

Italia sì, Italia no

Per i nostri prodotti a marchio privilegiamo da sempre, a parità di qualità e sostenibilità economica, i produttori e i prodotti nazionali:il 90% dei fornitori che producono i prodotti marchio Coop sono italiani, come il 60% delle materie prime che li compongono. Un contributo concreto alla creazione di posti di lavoro su tutto il territorio nazionale, da nord a sud.

Ma la nostra missione primaria è quella di garantire sempre il miglior rapporto qualità-prezzo: 

anche se l'Italia è ricca di risorse agroalimentari, queste non sono sufficienti a soddisfare i bisogni di tutti i consumatori in ogni momento dell'anno. Per ragioni legate all'insufficienza della produzione nazionale, alla stagionalità o al costo, le materie prime di alcuni prodotti vengono dunque importate.
Ciò non significa che siano meno sicure: controlliamo con gli stessi criteri sia i prodotti che provengono dall'Italia sia quelli che importiamo. In più, nel caso dei prodotti importati, poiché non tutti i paesi hanno le stesse normative, tradizioni, cultura sul fronte controlli, richiediamo ai nostri fornitori di effettuare un'analisi di eventuali rischi, dovuti al particolare prodotto o al Paese di provenienza.

 

Lo sapevi che...

 

Le certificazioni DOP e IGP

I prodotti DOP e IGP devono sottostare a rigorosi disciplinari di produzione, approvati a livello comunitario e sottoposti ad un rigido sistema di controlli e garanzie.

 

Nel caso dei Prodotti DOP (Denominazione Origine Protetta) i disciplinari stabiliscono non solo le modalità produttive, ma anche la tipologia e l'origine delle materie prime: le fasi della produzione, della trasformazione nonché l'elaborazione del prodotto devono avvenire nell'area di denominazione.
 
Per i Prodotti IGP (Indicazione Geografica Protetta) le tecniche di produzione rivestono un ruolo più importante rispetto al vincolo territoriale. La sigla identifica quindi un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione e caratteristiche si possono ricondurre all'origine geografica, ma le cui materie prime possono provenire da altra zona.
È il caso dello speck, della mortadella, del pane di Matera o della porchetta di Ariccia, dove la vera differenza è la sapienza nel fare il prodotto più che la provenienza della materia prima.
 

Le filiere controllate

Oltre alla provenienza delle materie prime di tutti i propri prodotti alimentari, siamo stati la prima insegna, all’inizio degli anni 2000, a certificare l’origine e la tracciabilità di alcuni alimenti considerati a rischio, come olio, conserve di pomodoro, uova e latte.
Tale attività si è estesa e consolidata nel tempo arrivando a coinvolgere tutta la filiera produttiva di alcuni prodotti a "Filiera controllata".

Oggi le "Filiere controllate", su cui Coop lavora da 15 anni, sono contraddistinte dal marchio Origine Coop e consentono di ricostruire l'intera storia di ogni loro prodotto, con l'identificazione di tutte le aziende coinvolte nel ciclo produttivo. In ogni momento è infatti possibile risalire agli operatori che hanno preso parte alle singole fasi di trasformazione, a garanzia di una tracciabilità totale e del rispetto dei diritti dei lavoratori fino alla fase di raccolta in campo.

Ogni livello di produzione è tenuto alla sottoscrizione di precisi impegni contrattuali e soggetto a rigorosi capitolati: sono state effettuate complessivamente 177 verifiche ispettive e oltre 30.000 analisi.

 
 

Leggi l'etichetta

leggi l'etichetta
 

L'etichetta racconta la storia e i valori del tipo di prodotto ed è sinonimo di trasparenza verso un consumo consapevole e garanzia di un’informazione veritiera e scientificamente corretta.
E' dunque fondamentale saperla leggere correttamente e conoscere le informazioni che per legge devono esservi riportate.
La normativa europea sull’etichettatura degli alimenti, con il Reg. (UE) N.1169/2011, ha in primis reso obbligatoria l’etichetta nutrizionale che impone di migliorare la leggibilità delle informazioni fornite nelle etichette (con una dimensione minima dei caratteri) e l’indicazione del soggetto responsabile della presenza e della correttezza delle informazioni sugli alimenti. La normativa definisce anche le modalità di indicazione degli allergeni e molti altri aspetti su specifiche categorie di prodotti.

 

Per quanto riguarda Coop, quasi tutte le indicazioni e le prescrizioni previste da questo regolamento sono già state applicate da anni, per molti aspetti andando anche oltre gli obblighi legislativi.
Parliamo infatti di un impegno preciso di Coop in favore della trasparenza e di un consumo consapevole partito già nei lontani anni ’70 e che ha avuto nel tempo numerose tappe evolutive:

  • dal 2003: l’indicazione degli ingredienti composti che contengono sostanze allergeniche;
  • dal 2007: le informazioni relative al materiale e allo smaltimento dei packaging;
  • dal 2008: la tabella nutrizionale sui prodotti, aggiornata in relazione al Reg (UE) N.1169/11, che comprende:
    • sul retro della confezione, oltre ai valori nutrizionali completi su 100 g (comprensivi dell’indicazione delle fibre) quelli relativi alla porzione o al singolo pezzo (esempio biscotti, caramelle);
    • sul fronte principale della confezione la percentuale di copertura giornaliera per porzione di quell’alimento in relazione ai parametri energia, grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale;

In più Coop (ben prima che la norma europea lo imponesse) esplicita volontariamente l’indicazione dell’origine botanica dei grassi/oli utilizzati, non limitandosi alla frase generica “oli vegetali”.

 
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